21 Giugno - 22 Giugno 2003 - Eagle's fest Val Vigezzo
 

Caspiterina!! Urca!! Urca!! Wow!!

E' stata proprio una gran bella festa il motoraduno organizzato dal Moto Club Valle Vigezzo nell’omonima valle.

Preparato con molta cura, nonostante il grave lutto che ha colpito molto da vicino gli organizzatori solo pochi giorni prima la data dell’evento, il motoraduno è stato ugualmente portato avanti con gran responsabilità rispetto e serietà.

Noi come Vmax Maniac abbiamo partecipato come ospiti, gentilmente invitati dal presidente Scintilla (Renzo Bottacin) del Moto Club Valle Vigezzo nonché attivissimo vmaxista.

Una festa nella festa. Sì perché quando si è un bel gruppo numeroso e affiatato, all’interno di una festa è inevitabile divertirsi ancora di più. 

Andiamo però per ordine. Sapendo che l'apertura della festa era prevista per il tardo pomeriggio, e che come in tutte le feste che si rispettano, il bello arriva sempre di sera,  per non sciupare l’intera giornata, la mattinata l’abbiamo impegnata nel percorrere la costa Piemontese del lago Maggiore, a detta di molti, il tratto più bello dell’intero lago.

 

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Sì il più bello perché oltre a seguire completamente la costa del lago, l’intero percorso è costellato di ville incantevoli, splendidi giardini, antichi fasti che però fanno ancora sognare.

Arona con la sua minuscola piazzetta, luogo ideale e scic dove prendere il gelato o l’aperitivo, Stresa,

 

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dal suo lungolago si possono ammirare le favolose Isole Borromeo, Verbania con i suoi giardini botanici su, su, fino a Cannero con il castello diroccato, un tempo lontano rifugio di pirati su di un isolotto e Cannobbio ultimo centro abitato prima del confine con la Svizzera.

Lì ci siamo fermati per un aperitivo rigenerante prima di iniziare a risalire l’impegnativa Val Cannobina, l’unica via d’accesso alla Val Vigezzo dal Lago Maggiore.

 

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Una valle molto stretta, in alcuni punti veramente mozzafiato, dove il contrasto della natura in alcuni punti fa trattenere il respiro. Lo strapiombo da un lato e la roccia verticale dall’altro, come per raggiungere l’orrido di S. Anna; una gola sinuosa scavata dall’acqua nella roccia, dove il torrente dopo una serie di spumeggianti cascate da vita ad un laghetto dove, i colori del cielo e della vegetazione circostante si mischiano in un tutt’uno.

L’arrivo in Val Vigezzo, è stato salutato con gioia e con un respiro di sollievo da tutti, dopo tanta fatica, aver lasciato la Val Cannobina alle spalle, dove l’unica strada percorribile era tutta curve a gomito, arrivare in un altipiano verde e pianeggiante è stato veramente il giusto premio.

Il raggiungere la Val Vigezzo ha stimolato notevolmente la fame collettiva, così senza perdere tempo abbiamo raggiunto il luogo del raduno dove la griglia già lavorava a pieno ritmo.

Il tempo di posteggiare le nostre 12 vmax in bella vista e via con le gambe sotto al tavolo.

 

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Per non fare troppa confusione, abbiamo fatto preparare solo per noi una teglia da mensa militare ricolma di bontà. Salamini, costine, braciole, cosciotti d’agnello e ½ polli il tutto cotto alla griglia e accompagnato una montagna di patatine e da grossi bicchieri di birra fresca e coca cola. Per una buon’oretta il silenzio regnava al nostro tavolo, o meglio l’unico suono era quello delle nostre ganasce che lavoravano a spron battuto, ma quando la fame si fa sentire non c’è più niente che può distogliere l’attenzione da qualcosa di buono da mettere sotto i denti.

 

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Un riposino ed eccoci pronti per la festa serale.

Musica, danze, birra, forse anche troppa, la replica del pranzo, e via così, seguendo l’onda della festa.

Anche le moto hanno preso parte alla festa, facendo sentire il ruggire dei loro motori, e lì la gara è stata veramente devastante. Il rombo della Vmax ha decisamente umiliato tutte le altre. Come si fa a descrivere una festa? Non si può, perché le emozioni di chi la vive sono uniche, indescrivibili.

La mattina successiva ci ha colti tutti sull’assonnato, ma la voglia di continuare a divertirsi ha prevalso, così in sella alle moto, tutti assieme siamo partiti per il motogiro collettivo della Valle, terminato con la consegna dei premi.

 

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Anche il Vmax Maniac ha  ritirato il premio, una bellissima coppa per la partecipazione del club alla festa; coppa utilizzata per il brindisi finale, che ha così segnato il momento dei saluti e la fine della festa.

 

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Fatte le foto di gruppo e via, lungo la via del rientro ma questa volta seguendo la statale per Domodossola, non certo meno bella della Val Cannobina, altrettanto suggestiva per la grettezza e la verticalità delle montagne, ma molto più veloce e scorrevole.

E’ sempre triste il momento dei saluti, non si riesce mai a farci l’abitudine, i momenti belli, passano sempre così veloci che non si ha nemmeno il tempo di rendersene conto.

Ma per ogni festa che termina, ce né subito una nuova, un nuovo momento d’incontro, ed altre ore da poter passare assieme con le nostre vmax.

 

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