2 aprile - SPADINO 2005

 

Anche per quest’anno, centinaia di motociclisti provenienti da tutta l’Italia, hanno voluta rendere omaggio al coraggio di un uomo,  un motociclista, che ha saputo dimostrare con la vita il suo altruismo.

Sei anni fa, in occasione del tremendo rogo del tunnel del Monte Bianco nel quale persero la vita più di 30 persone, Pierlucio ha strappando alla signora in nero delle vite, ma per questo suo grande gesto, ha dovuto pagare un prezzo altissimo, in quel maledetto tunnel Pierlucio ha lasciato la sua di vita.

 

 

Poter dire con fierezza anche per questa 6° edizione io c’ero, riempie il cuore di gioia, anche se in questi giorni per la scomparsa del Papa  non si riesce ad  esultare pienamente.

Organizzata come da 6 anni dal Coordinamento Motociclisti, l’associazione Italiana non vincolata a nessun colore politico che lotta strenuamente per difendere i nostri diritti di motociclisti, il Memorial Spadino vuole essere un momento di unione, di vera condivisione, dove tutte le nostre piccolezze, i piccoli dissapori e le piccole divisioni vengono accantonate per ricordare un ragazzo che ha sacrificato se stesso per gli altri.

Come ha risposto all’appello del Coordinamento Motociclisti il Vmax Maniac?

Presente, noi ci siamo!

Così come nostra buona abitudine, ci siamo dati appuntamento alla barriera della A4 Milano/Torino

 

e tutti assieme siamo partiti per  Morgex, luogo del   ritrovo generale, con  un paio di tappe intermedie; dove si era fissato un ulteriore punto d’incontro con altri Vmaxisti.

Usciti a Quincinetto, abbiamo così preso la statale per il Monte Bianco e percorso l’intera Valle d’Aosta.

Il percorso è sempre molto bello e impegnativo; ogni curva riserva sempre un’emozione e uno spettacolo nuovo.

Sosta pranzo/merenda in un localino tipicamente valdostano proposto da LuigiB.

 

Così tra tanti assaggini gustosi e LEGGERI !!! , abbiamo anche soddisfatto l’appetito che nel frattempo incominciava a farsi sentire prepotentemente.

Cosa ci hanno portato?

… prosciutto crudo della valle d’Aosta, la mocetta, tipico salume di li, il famosissimo lardo di Arnard …che si scioglieva in bocca, la lingua in salsa verde vari tipi di salami valdostani, i tomini alle spezie  la fontina a vari gradi di stagionatura le castagne con i fagioli al miele e dulcis in fondo… le patate rosse bollite con un cotechino nostrano fatto da loro… che dire…roba da leccarsi i baffi e per chi non ha i baffi le dita delle mani.

 

Un buon caffè e senza problemi di abbioccone post abbuffata, abbiamo ripreso le nostre moto e proseguito il viaggio dopo una bella foto ricordo.

Anche il tempo atmosferico, come ogni anno, ha voluto dare il suo contributo. Un splendido sole ha scaldato e illuminato la giornata, rendendo tutto più bello.

Raggiunta Morgeux, ci attendeva una grossa sorpresa. La piazza del ritrovo era colma all’inverosimile, moto ovunque, nelle vie laterali e nelle piazzette attigue.

Ogni anno le presenze aumentano in modo cospicuo e  la cosa bella è che si sentono davvero tutti gli accenti.

Motociclisti provenienti da ogni dove, Francia compresa, ogni anno rendono omaggio a Pierlucio detto Spadino.

Ma il bello, doveva ancora arrivare; la partenza in gruppo per il traforo del Monte Bianco.

Dopo sei anni e  sei presenze, dovremmo essere abituati  a questo tipo di emozione, ma ogni volta è sempre più bello, ogni volta ci sono sempre più moto e ogni volta è organizzata sempre meglio.

Quest’anno il lungo serpentone di moto che ha percorso il tratto Morgeux / Tunnel del Monte Bianco ha raggiunto una lunghezza, oserei dire, chilometrica.

Eravamo talmente in tanti che una volta giunti nel piazzale antistante l’ingresso del tunnel e averlo completamente riempito di moto,  decine e decine di moto ancora in fase di avvicinamento hanno dovuto fermarsi lungo la strada d’accesso al tunnel e percorrere il tratto finale a piedi.

 

Sul palco preparato per l’occasione, Riccardo Forte,

 

il responsabile del Coordinamento Motociclisti ha  ricordato Pierlucio, il suo coraggio e il suo grande gesto e in suo omaggio tutti abbiamo alzato al cielo i caschi e osservato un minuto di silenzio.
 

 

Per un lungo minuto, in quella piazza enorme, gremita di centinaia di persone non si sentiva altro  che il fruscio delle bandiere mosse dalla leggera brezza che accarezzava i nostri volti e il respiro delle persone che si aveva vicino.

Che forte emozione.

Conclusa la cerimonia in ricordo di Pierlucio, tra il rombare dei motori abbiamo ripreso la via di casa, una breve sosta bibita e saluti con un'unica promessa fatta nel cuore,

l’anno prossimo nuovamente tutti presenti a dire grazie a un uomo dei nostri tempi che ha saputo esserlo fino in fondo.