24 GIUGNO - 5 PASSI IN SVIZZERA 2006

 

Che giornata strepitosa!

Tanto sole, infinite curve sinuose, paesaggi da favola fino a raggiungere il confine tra cielo e terra.

Se in poche parole si dovesse fare una sintesi della splendida giornata passata, sarebbe difficile trovarne altre.

La magnifica idea di organizzare il tour dei 5 passi svizzeri è venuta a La Faina, che per il tour “giocava in casa”

L’appuntamento per tutti i partecipanti a quest’assaggio di vacanze estive era stato fissato all’autogrill di Bellinzona da dove, dopo la conta si partiva per dare inizio al tour.

 

 

Prima tappa il passo del Lucomagno 1916 m. e l’omonimo laghetto.

Prima ancora di iniziarlo, il nostro tour ha provocato in tutti noi un sussulto di terrore.

All’uscita dell’autostrada di Biasca ecco un posto di blocco per il controllo Vignette, che ovviamente nessuno aveva. Altri motociclisti erano già stati fermati, e a noi è andata bene, anzi benone. Solo all’idea della mega multazza che potevano appioppare ad ognuno di noi per un attimo, ci ha fatto tremare.

In ogni caso non era il nostro giorno; No.

Da Biasca, superato indenni il controllo vignette, abbiamo preso la via per il P.sso del Lucomagno. Man mano che la strada s’inerpicava lungo la montagna, il piacere della gita aumentava. Si lasciava l’aria torrida della valle e si andava incontro ad una fresca brezza che finalmente ci lasciava respirare.

 

Giunti al culmine del passo pit-stop alla fontanella. L’acqua sorgiva ci ha attirato come se fosse stato un grosso vassoio di miele.

 
Dopo la prima sosta abbiamo ripreso le moto e si è proseguito il nostro tour lungo un percorso che ad ogni curva diventava sempre più sorprendente ed affascinante;

quindi Oberlappass,

Andermatt

per arrivare al Sustenpass

dove ci siamo fermati per uno

Dalla terrazza del rifugio si poteva dominare l’intera vallata e questo ci ha permesso di assaporare maggiormente i nostri panini.

Da li, non ci saremmo più mossi. Starsene in panciolle sotto il sole con una vista di quel calibro era più di quanto ci aspettavamo.
Ma il bello non era ancora arrivato. Lo spettacolo in assoluto è arrivato dopo; lungo il tratto che ci ha portato al Grimselpass.

 

La strada lateralmente, aveva ancora, nei punti in ombra, delle muraglie di neve ghiacciata e dalle basi sgorgavano tanti piccoli ruscelli che man mano che scendevano a valle andavano ad ingrossarne molti altri.

Giunti in cima al passo, ecco aprirsi ai nostri occhi uno spettacolo inusuale alle nostre latitudini. Il laghetto ancora parzialmente ghiacciato con tanti piccoli iceberg che galleggiavano e si muovevano spostati dolcemente dal vento.

 

L’idea di saltellarci sopra per un attimo ha sfiorato tutti, ma la consapevolezza di una sgradevole caduta ha riportato tutti a più miti pensieri.

 

Altrettanto spettacolare è stato scendere dal Grimselpass,

 un’infinità di tornanti che hanno messo a dura prova anche i più allenati e in fondo ecco ad aspettarci Schrek che ci ha raggiunto e ha immortalato con la sua macchina fotografica.

Il grosso del tour ormai era stato fatto; con il Passo del Sempione o Simplonpass (quello dominato dall’aquila in pietra) avremmo così chiuso l'anello. Dei 5 passi è il tratto veloce, grazie alla particolarità della strada; molto larga e regolare.

 

 

Niente curve a gomito o tornati, nessuna salita ripida, insomma quasi un’autostrada, e se vogliamo essere più precisi la nostra Milano Genova, meglio nota come la Serravalle, è più impegnativa.

Diverso è invece il tratto italiano del Passo del Sempione; itinerario che si snoda in una gola molto stretta scavata nella roccia dal torrente Iselle e che finisce nella Val d’Ossola.

Arrivati al bivio con la Val Vigezzo il gruppo si è diviso in due.

Alcuni, per ragioni di famiglia, hanno dovuto far rientro a casa e alcuni, quelli più fortunati, si sono trattenuti terminando la giornata favolosa davanti ad un piatto di polenta Vigezzina fumante da Scintilla;

 

 

scelta che a posteriori si è rivelata fortunata perché tutti quelli che sono invece ripartiti per tornare a casa, sono incappati in un temporale estivo che li ha letteralmente lavati fino alle mutande.

Un Urrà per La Faina per averci permesso di vivere una giornata speciale.