Soulac sur Mer 26÷27 MAGGIO 2007

 

Il secondo raduno Vmax in terra Francese; organizzato dal Vmax club del SUD OVEST, al quale il VMAXMANIAC ha preso parte, questa volta si è svolto a Soulac Sur Mer, una ridente cittadina affacciata sull’oceano Atlantico a nord di Bordeaux.

Dopo frenetici preparativi, il 25 Maggio alle 16.30 quattro Vmaniacs sono partiti da Milano con destinazione CLERMONT-FERRANT; prima tappa del viaggio e meeting point per tutti i vmaxers provenienti dal sud- est Europa.

 

 

Il viaggio ha avuto inizio sotto i migliori auspici.  All’uscita dal tunnel del Frejus purtroppo la situazione è cambiata: la pioggia violenta, tale da rendere difficoltosa la tenuta di strada e ridurre al minimo la visibilità, aspettava i 4 intrepidi vmaxisti, obbligandoli ha rallentare la marcia al punto da renderla simile a quella di un ciclomotore.

Alle 22.30, con più di un’ora di ritardo sulla tabella di marcia e con 480 km in più sul contachilometri, i nostri 4 protagonisti finalmente raggiungono il tanto agognato hotel.

Dopo tanta strada e la pioggia, una bella doccia calda, una mangiata e un letto comodo erano tutto ciò di cui in quel momento avevano bisogno; ma anche questa volta le loro semplici aspirazioni sono state in parte deluse.

Causa l’ora tarda, tutti i ristoranti erano ormai chiusi e questo li ha condotti a malincuore a doversi accontentare di qualche panino.

A ricaricare le energie il meritato riposo, che ha permesso di poter essere pronti all’alba per fare gli ultimi 170 km che separavano l’hotel da Clermont-Ferrand, località dove era stato fissato il ritrovo con il club francese dei VOULCANOES VMAX CLUB con i quali avrebbero percorso gli ultimi 600 chilometri che li separavano da Soulac s/Mer.

Il viaggio questa volta è stato per i 4 vmaxisti italiani notevolmente più piacevole.

Il tempo splendido, le strade deserte che attraversano la campagna francese, la velocità media tenuta dai tours leaders francesi veramente alta, considerando il tipo di strada percorsa, tutti fattori di divertimento per viaggiare in moto.

Alle 17.00 di sabato 26 dopo aver attraversato con il traghetto

 

il canale della Gironde, finalmente lo sbarco al piccolo porto di SOULAC s/Mer; la meta finalmente era stata raggiunta.

 

Molti dei  partecipanti, questa volta non si conoscevano tra loro e il momento delle presentazioni ci ha riportato indietro nel tempo, agli albori del club, quando alle prime uscite s’incontravano coloro che poi sarebbero diventati inseparabili compagni di viaggio.

A questo punto anche i nuvoloni neri hanno rinunciato ad ogni infelice azione piovosa, e scaldate le moto, il tour ha avuto inizio.

 

Tardi, considerando che il sabato è il giorno clou per i raduni, ma sempre in tempo utile per vedere quanto di meglio era presente.

 

Parcheggiare le belve in riva all’oceano Atlantico da sempre una forte emozione,
come vedere lo stand di CANNESMOTO con le sue creazioni inconfondibili, semplicemente straordinarie!
Raduno molto interessante, sia per la numerosa presenza di moto particolarmente elaborate che per gli stand dei preparatori francesi, difficili da trovare in altri vmax meeting europei.

 

Notevole anche il parcheggio, in Francia c’è una cultura dell’elaborazione molto diversa dal resto d’Europa; qui prevale il dettaglio.

Tutto ciò ha catturato l’attenzione al punto tale che il tempo è passato talmente veloce, che l’ora di cena, ha colto i nostri “esploratori” quasi di sorpresa.

Con il concerto rock, la serata ha preso il via, per raggiungere il suo top con l’immancabile sexy show a notte inoltrata.

 

La Domenica mattina, in questi meeting, è per tutti i partecipanti che provengono da lontano, il momento della partenza e del rientro a casa. La sveglia si è fatta sentire all’alba anche per i 4 rappresentati del Vmax Maniac Italia.

 

Questa volta dovevano percorrere in un’unica trance i 1000 chilometri e più, che li separavano da Milano e anche se a disposizione avevano l’intera giornata, erano in ogni caso molti.

Nemmeno questa volta il tempo è stato ottimale; anzi, buona parte del primo tratto è stato percorso sotto l’acqua, ma anche questo fa parte dell’avventura che caratterizza questi raduni e li rendono unici.