DOLOMITI - 25 GIUGNO 2011

 

Cercate un luogo speciale per un fine settimana da sogno?

Un luogo dove passare un week-end di quelli che non si dimenticano facilmente?

Dove la natura si manifesta con prepotenza, e ogni angolo sul quale poggiate lo sguardo vi fa sussultare per la sua bellezza?

Allora andate sulle Dolomiti, li riuscirete a stupirvi.

 

Come ogni anno, ormai è una tradizione consolidata, in occasione delle festività collegate all’ascensione, Paoul organizza un week-end dolomitico al quale tutti i vmaxisti italiani, austriaci e tedeschi sono invitati a partecipare.

Ricevere il suo invito è sempre una gioia, ormai è diventata una data da segnare in agenda, proprio perché non si può assolutamente mancare.

 

Questa edizione 2011 del vmaxtreffen organizzata da Paoul, è stata veramente molto bella e aggiungerei particolare; quest’anno il percorso scelto, si è sviluppato completamente nell’alto Tirolo, il cuore profondo dell’alto Adige.

Ovviamente il meeting point generale, per praticità e per agevolare tutti, è stato fissato c/o un’area di servizio di Caldaro.

In attesa dell’arrivo di tutti i partecipanti, nell’area di servizio si è venuta a creare un’atmosfera interessate; altrettanto eccitante quanto percorrere con la propria amata vmax i bellissimi itinerari dolomitici.

E’ scattato il momento in cui  si ammirano e si confrontano le moto, ci si scambiano opinioni, consigli,  suggerimenti  e si mettono a confronto diverse soluzioni tecniche ed estetiche e sempre in questo frangente  nascono nuove idee per  personalizzare e/o elaborare la propria moto.

 

Una volta arrivati tutti i vmaxisti e distribuita la cartina dell’itinerario, Paoul ha dato la prima “sgasata” d’inizio, dando il via al tour, quasi come un arbitro quando spara un colpo in aria per dare il via ad una gara di velocità.

Partiti da Caldaro e oltrepassata Bolzano la prima meraviglia che abbiamo incontrato lungo il nostro percorso è stata la valle Sarentina.

Una gola rocciosa, tra due altissime pareti verticali scavate da un impetuoso torrente, che in alcuni punti ha trasformato una gola strettissima dove anche la luce del  sole fatica a penetrare fino in fondo, in ampi avvallamenti dove nel corso del tempo, l’uomo è riuscito perfino ad insediarsi.
Dalla val Sarentina siamo successivamente passati alla Val di Pennes, decisamente diversa dalla precedente, ma altrettanto affascinante.

Un percorso sinuoso, e molto piacevole,  perfetto per la moto.

Un continuo susseguirsi di curve, alla fine delle quali a quota 2211 metri si apre allo sguardo di chi percorre questa via l’omonimo passo, dal quale la vista sulle vette circostanti lascia  stupefatti.

Un caffè caldo per riscaldarci, faceva un freddo decisamente pungente, qualche foto veloce per timore di congelare e via, nuovamente in moto, pronti a proseguire e a raggiungere quote e temperature più confortevoli.

Vipiteno, il passo Giovo, il Passo d S. Leonardo, la val Passiria,
per concludere ad Avelengo, una località poco sopra Merano dove ad attenderci, c’erano canederli fumanti dal diametro di palle da tennis, profumatissimi piatti di spezzatino delle dimensioni uguali alle ciotole d’insalata, e fette di torta grandi come mattoni da costruzione; da strabuzzare gli occhi per la meraviglia.

Dopo tanta moto è il massimo della goduria poter assaporare tante e tali prelibatezze, una carica di energia fulminante, e per questo dobbiamo ringraziare Peter,  sua è stata l’idea di portarci li, e conoscendo la zona, non poteva fare una scelta migliore.

Ma il bello, la parte più goliardica dell’intera giornata è arrivata subito dopo la pausa pranzo.

Saranno state le bottiglie di grappa gentilmente offerte da El Gigio e i suoi amici,

le snaps bevute al ristorante o il sole e l’aria frizzantina questo non si sa, comunque finito di mangiare eravamo tutti molto  più allegri; e per raggiungere la cima della collina, anziché percorrere il sentiero pedonale abbiamo utilizzato  il trattore di un agricoltore del luogo, al quale era stato attaccato il carrello per il trasporto del fieno, sul quale siamo  saliti per farci portare.

 

Magnifica idea di Peter, che evidentemente dopo aver notato lo stato in cui tutti noi eravamo  post lauto pranzo, ha  ben pensato di correre in nostro aiuto.

L’intero tragitto è stato fatto cantando in coro inni vari e salutando le persone nei campi, e sicuramente le nostre voci si saranno udite in tutto il comprensorio.

 
Raggiunta la terrazza naturale dalla quale si poteva ammirare da un lato il panorama sulla valle dell’Adige,
dall’altra la splendida vista delle vette delle dolomiti bellunesi,
lentamente ci siamo ricomposti, è vero che dentro di ognuno di noi c’è sempre una parte che è rimasta bambina, che in certe circostanze prevale sull’adulto, ma bisogna anche saperla ridimensionare all’occorrenza
 

 

Con la vista panoramica dell’intera vallata, la bella giornata ha trovato la sua conclusione, di fatto da Avelengo siamo rientrati a Caldaro , giusto in tempo per una doccia e per rimettere le gambe sotto al tavolo,  il modo migliore per una degna conclusione ad ok di una giornata strepitosa.

Una bella cena in allegra compagnia annaffiata da caraffe di birra e sonori brindisi.

TSCHÜSS  Auf Wiedersehen bis zum nächsten Jahr

(Ciao e arrivederci al prossimo anno)